mercoledì 29 febbraio 2012

LA PRINCIPESSA ANNA COLONNA


Con la tragica morte di GIOVANNI ANTONIO ORSINI DEL BALZO, Principe di Taranto, avvenuta in Altamura nel novembre 1463, terminava la lunga guerra di successione che aveva devastato buona parte del Regno di Napoli. La sua morte fu salutata “vita e risurrezione dei sudditi…i legati di tutte le città e di tutti i borghi, che il principe aveva posseduto in numero di trecento, fecero con grande piacere atto di dedizione al re” (Silvio Enea Piccolomini). In Terra d’Otranto, a giorni alterni, le varie delegazioni di Sindaci incontrarono il Re Ferrante per chiedere grazie, sgravi fiscali, esenzioni, ed, in particolare, che alle loro rispettive università fosse stato concesso il privilegio della demanialità: “che esprimeva l’aspirazione a essere inserite nel demanio regio, in rapporto diretto ed esclusivo con il sovrano, senza la mediazione del signore feudale”. La delegazione dell’università di Ceglie del Gualdo incontrò il Re Ferrante nel castello di Nardò il 10 dicembre del 1463 e, oltre varie richieste, a differenza di tutte le altre città del dominio del Principe di Taranto, chiese al sovrano che l’università restasse infeudata alla consorte dell’Orsini, ANNA COLONNA: «Item, petono li detti uomini et Università ch’essendo stati vassalli et in governo dati per la benedetta memoria dello Principe di Taranto prossimo passato alla Principessa sua consorte, la quale ne ha governato come vassalli per anni trenta cinque e più, si debba degnar Vostra Maiestà per misericordia e grazia lasciarne in suo governo, che come per lo passato ne stata utilis Domina, cossi ancora sia per l’avvenir con grazia e fedeltà della Maiestà Vostra. Reggia Maiestas taliter providebit quod tamen ipsa Universitas dicta Ill.ma Principissa monito poterunt contentari».
Chi era Anna Colonna? Figlia di Lorenzo Colonna, fratello di Papa Martino V [al secolo Oddone Colonna] (fu Papa dal 1417 al 1431), Anna fu chiesta in sposa da Giovanni Antonio Orsini del Balzo nel 1425. Chi seguì le trattative del matrimonio fu Tristano di Clermont, cognato dell’Orsini, che per il matrimonio contratto con la sorella, era signore anche di Ceglie del Gualdo. All’epoca del matrimonio Anna aveva circa 15 anni e come appannaggio matrimoniale ricevette dal marito la Terra di Ceglie. “Nella produzione storiografica sul principato la figura di Anna Colonna è rimasta sempre molto sfocata; gli storici locali ne hanno solo sottolineato la scarsa avvenenza (in particolare la grossa corporatura) e il non aver dato eredi legittimi all’Orsini”. Mentre ella esercitò il suo potere feudale con molta amabilità e bontà, tanto da essere tenuta in alta considerazione dai cegliesi, i quali vollero che continuassero a restare sotto il suo dominio anche dopo la morte del marito. Il Re Ferrante assecondò la richiesta dei cegliesi e confermò alla Principessa il feudo di Ceglie, che mantenne sino alla sua morte, avvenuta nel 1469.
Riporto parte del documento di riconferma del 1463: «...ex concessione sibi facta per condam illustrem Iohannem Antonium de Ursinis, Tarenti principem viruum suum tenuerit et possiderit prout eadem e presenti tenet et possidet pacifice et quiete terram Ciliarum, de provincia Terre Idronti, cum castro seu fortellicio, hominibus, vaxallis vaxallorumque redditibus, pheudis, pheudotariis subpheudotariis, meroque et misto imperio, iuribus collectarum et fiscalium funcionum ac solucionum quarumlibet certisque iuribus ad terram ipsam spectantibus et quomodolibet pertinentibus ac cum integro statu suo dignaremur eidem ad maiore cautelam terram supradictam cum omnibus suis iuribus confirmare et quatenus opus ets eciam de novo concedere et donare. Nos autem volentes cum prefata illustri principissa agere graciose harum serie scienter et expresse certaque nostra scientia terram Ciliarum predictam cum suis universis iuribus eo modo et quatenus illam actenus tenuit et possedit ad presens quam tenet et possidet ex iuxta privilegiorum….» (20 dicembre 1463).

Dai documenti non conosciamo se la Principessa abbia mai risieduto a Ceglie.

(tratto da uno studio della Prof.ssa Carmela Massaro, che pubblica documenti inediti conservati nell’Archivio Colonna di Subiaco) dg

Sarebbe opportuno intitolare una strada della nostra città ad Anna Colonna? Lo chiedo ai pochi lettori del mio blog.

Desidero rammentare che la principessa è già perpetuata nel ricordo popolare cegliese! Il suo nome è legato alle gustose pere che mangiamo nel mese di luglio: le pere “ianne d’angenie”. Angenio era la volgarizzazzione italiana del cognome d’Enghien. Non si conoscono esponenti femminili col nome Anna nell’albero genealogico degli Enghien. L’unica donna che si ricorda fu Maria d’Enghien, Contessa di Lecce, moglie di Raimondello Orsini del Balzo, Principe di Taranto, e madre di Giovanni Antonio Orsini del Balzo, quindi suocera di Anna Colonna. Fu Regina di Napoli per aver sposato dopo la vedovanza il re Ladislao. Morì nel 1446 e la nuora Anna Colonna prese il suo posto nel castello di Lecce, da dove continuò a governare Ceglie attraverso i suoi castellani, appartenenti alla Famiglia NISI. La sua bontà verso i cegliesi fu simile alla dolcezza delle pere che maturano nel mese di luglio, tanto da portare ancora il suo nome! Accetto spiegazioni che dimostrino il contrario, perché io possa fare ammenda dell’errata interpetazione. Grazie
dg

7 commenti:

Giacomo ha detto...

Visto che le notizie che si hanno non paiono negative perchè no? Una via Anna Colonna può starci. Sempre documentati i tuoi post, Ciao!
Giacomo

Angelo Palma ha detto...

Caro Don Gianfranco,
come avrai notato, ho linkato il tuo post per le notizie storiche in esso contenute.
Per quanto riguarda, però, la tua proposta di intestare una strada ad Anna Colonna, se permetti, non mi sembra prioritaria e non ne vedrei nemmeno i presupposti. Tu stesso dici che non si sa nemmeno se quella principessa abbia abitato a Ceglie.
Come tu saprai ci sono diverse richieste inevase di intestazione di strade e, tra queste, quella che riguarda Giovanni Paolo II da parte della Parrocchia di S. Rocco.
Inoltre consentimi di ricordarti che ci sono altri concittadini meritevoli di questo riconoscimento e, tra costoro, anche dei sacerdoti. Il mio pensiero va a una persona della quale ti sei occupato e che non sta a me segnalare.

Angelo Palma ha detto...

Caro Don Gianfranco,

tu non devi fare ammenda di nulla. Ci mancherebbe! Il mio è soltanto un punto di vista. Hai chiesto un parere e io l'ho espresso con sincerità.

dg ha detto...

Caro Angelo,
ho riportato sul mio blog l'ultima parte del commento pubblicato da me sul blog di Giacomo Nigro. Esso non è in polemica con nessuno, quindi neanche con te. Ho voluto suscitare una pacata discussione sulla eventualità di tale richiesta e ben vengano i punti di vista come il tuo. Certamente non sarò io ad avanzare l'istanza all'Amministrazione Comunale per l'intestazione della via ad Anna Colonna.
Con cordialità
dg

Giacomo ha detto...

Bellissimo il "ricordo" delle pere, fra l'altro mi piacciono molto. Un caro saluto.
Giacomo

Anonimo ha detto...

Nulla contro Anna Colonna, ma è così lontana nel tempo e così "incerto" il suo vissuto che non mi sembra ci siano i presupposti per intitolarle una strada. Ben altri e più meritevoli e più vicini a noi attendono tale "riconoscimento".
Grazie di cuore, don Gianfranco, per l'amore per la nostra Terra, che sai trasfondere a quanti ti leggono (e non sono pochi).
Damiano Leo

carolemico ha detto...

Ciao Dg, come al solito grazie di cuore per la tua pazienza e la tua bravura, nel racontare la storia della nostra Ceglie.
Non conoscevo il nome di queste pere, magari a San Michele le chiameranno in un altro modo.
Non voglio entrare nella polemica delle strade a chi vanno intitolate o meno ma penso che anche la toponomastica di un paese possa servire a capire meglio la sua storia.