sabato 12 novembre 2011

CEGLIE NEL '400 (I parte)

Dopo aver ricevuto l'autorizzazione dalla Prof.sa Carmela Massaro di pubblicare alcune pagine dei suoi due studi su Ceglie: Anna Colonna, Principessa di Taranto. Spazi e pratiche di potere (2009) e Una comunità rurale del mezzogiorno tardomedievale: Ceglie de Gualdo nel XV Secolo (2011), mi accingo a condividere con voi degli appunti della nostra storia cittadina, che illustrano bene la vita che i nostri avi hanno trascorso in quel secolo.


LA TERRA DI CEGLIE


"Situata ai confini settentrionali della provincia di Terra d'Otranto, che nel tardo Medioevo era contraddistinta rispetto a quella meridionale da una rete di insediamenti a maglie più larghe e con agglomerati più consitenti, già denominata castellum in un documento del 1120, nei secoli successivi è sempre definita come terra: ambedue i termini presuppongono la presenza di una struttura fortificata, fosse essa un piccolo castello o una torre difensiva. E, infatti, nel 1470 l'erario regio registra in uscita una piccola somma per la riparazione delle porte del castello, la cui custodia è affidata in quell'anno al castellano Nicola Sancti Arcangeli.


Nel Liber focorum, riportante i dati delle numerazioni del 1443 o del 1447, Ceglie risulta tassata per 82 fuochi (83 nelle liste fiscali degli anni 1458-1459), con una popolazione che doveva aggirarsi intorno ai 400 abitanti. Se consideriamo il territorio di circa 1400 kmq compreso tra le sedi vescovili di Bindisi, di Oria e di Ostuni e la stessa Ceglie, notiamo che quest'ultima era un insediamento demograficamente minore rispetto alle terre di Francavilla e Mesagne, tassete rispettivamente per fuochi 268, 231, 221 e 277; ma superiore alla terra di Carovigno e ai casali di San Vito, Torre Santa Susanna e Latiano, tassati per fuochi 55, 27, 17 e 10. Se si volessero comparare questi dati con quelli riferibili alle collette angioine, nella Cedula taxationis de distributionie nove monete del 1276 Ceglie risulta tassata per once 16, tarì 7 e grani 16, meno di Brindisi (146.22.10), di Ostuni (40.10.0) ma più di Mesagne (14.28.18) e Oria (15.0.7); nella colletta del 1320 per once 37, tarì 17 e grani 8, somma che era stata ridotta di oltre 10 once rispetto a una colletta precedente di cui non si ha notizia, meno di Brindisi (412.6.19), di Oria (63.7.5) e di Ostuni (126.18.18) e infine, nel cedolario non datato di Giovanna I (1343 - 1381) per once 15, più di Francavilla (12) e meno di Brindisi (83), di Oria (18), di Mesagne (24) e Ostuni (27)....


Le fonti disponibili sono, come si è detto, fonti fiscali, che censivano cioè non i fuochi effettivamente registrati nelle numerazioni ma i fuochi tassabili, dopo aver dedotto, per effetto di lunghi contenziosi, i soggetti che a vario titolo non dovevano essere tassati (nullatenenti, chierici, nobili ecc.); ne deriva che i dati ricavati non riflettono l'effettiva consistenza della popolazione del centro, ma sono certamente indicativi del minimo di presenze reali. L'unico punto fermo è il trend negativo che sembra interessare il centro da metà Duecento a metà Quattrocento, e il primo sorpasso che in un'ipotetica gerarchia demica ricavabile dai dati sopracitati esso avrebbe subito da Mesagne e da Francavilla, quest'ultima fondata nel primissimo Trecento. Ma tra il secondo Quattrocento ed il primo Cinquecento la crescita demografica di Ceglie fu sostenuta, pari al 154% tra il 1459 ed il 1508, al 263% tra il 1459 e il 1522, più alta rispetto a quella che interessò Oria, Ostuni e Francavilla" CARMELA MASSARO


(continua)




Tenendo conto dei dati offerti dalla Prof.sa Massaro azzardo un calcolo approssimativo della popolazione cegliese dalla fine del Duecento alla metà del Quattrocento, in essa includo anche i chierici, i monaci dei due monasteri (Sant'Anna e Sant'Angelo), i nullatenenti e gli eventuali nobili:


1276: ab. 1150


1320: ab. 2650


1350: ab. 850


1380: ab. 1050


1443: ab. 400


Nel 400, probabilmente, la popolazione dimunì notevolmente per la politica fiscale adottata dai Principi di Taranto nei confronti del loro territorio ed anche per le continue guerre che si susseguirono in quegli anni.


dg

2 commenti:

smemorato ha detto...

a quanto pare, le tasse possono più dei censimenti, nei conteggi umani

carolemico ha detto...

E si in ogni periodo come sempre ci sono figli e figliastri.

Ciao DG, buona domenica e buona settimana.