a) Il toponimo dell’attuale contrada Madonna Piccola è stato utilizzato agli inizi del ‘900, poiché quel territorio ricadeva nel demanio dell’allora Madonna della Grotta di proprietà del Capitolo di Ceglie;
b) il territorio della Masseria Sardella, stando al catasto del 1603, veniva denominato Arbore Santo e si estendeva per circa 142 tomoli, pari a 120 ettari;
d) da notare il toponimo Lagnano (alcuni scrivono Agnano); verosimilmente esso richiama l’esistenza di un antico casale altomedioevale. Tale nome è conservato nelle mappe militari degli anni 40 del secolo scorso con la dicitura Agnano piccolo. Esso è equidistante dall’antico casale San Giacomo in Gualdo (attuale masseria San Giacomo) e dalla Masseria Madonna della Grotta.
e) una parte dell’attuale confine cegliese interseca il Comune di San Michele Salentino sino al bivio della strada Ceglie - San Vito dei Normanni.
f) di fatti, la Difesa dell'Innamorata sarebbe l'attuale comune di San Michele Salentino;
Tutte le foto le ho trovato sul Web. Per chi volesse vedere la "fineta" tra il territorio di Ceglie Messapica e quello di Francavilla Fontana può andare su questo link: http://goo.gl/maps/T3a5B
Madonna della Grotta - foto di Michele Miccoli |
Continuiamo la lettura del documento notarile del 1760, pubblicato nel 1997 a cura del Dr. ENRICO TURRISI, storico cegliese, per conoscere i confini del nostro territorio comunale.
«E cerzionati essi Signori Deputati ed esperti dell’Università predetta dell’assignazione, ut uspra fatta, tanto del principio del confine, quanto della linea del camino, riconoscendosi dall’esperti il luogo sudetto è stato approvato essere quello il termine donde vien confinato il Feudo di Ceglie delli Feudi di Francavilla e di San Vito per la parte di levante; ed in detto luogo fissatosi lo squadro alla fineta sudetta, che varcando la lunghezza del Vado del Lepre e Strada Regia da Francavilla ad Ostuni e principio del muro a crudo, che tira per la linea retta verso tramontana, dividendo li Feudi e possessioni, come sopra. Fissandosi lo squadro da detti Magnifici Compassatori s’è cominciata la misura del Compasso riconosciuto di palmi sette lungo ed ogni palmo d’oncie dodici Napolitane, caminando verso tramontana sopra la linea del muro assignato per territorj macchiosi dopo passi 435 s’incontra un muro meridionale divisorio, dove terminano li sudetti beni della Madonna della Grotta per la parte sudetta di ponente e cominciando per detta parte li demanj chiusi della Masseria della Sardella della Ducal Camera di Ceglie, continuando dalla parte di levante a confinare lo stesso Signor Salerno. Tra quali confini sempre per lo stesso muro e linea verso tramontana caminandosi per luoghi macchiosi e boscosi per linea tortuosa, facendosi passi 220 s’incontra dalla detta parte di ponente un altro muro divisorio che divide il sudetto demanio chiuso dall’altro anche chiuso detto di Spada Longa della medesima Masseria della Sardella: dal quel muro divisorio si camina sopra l’assignato parete per linea tortuosa ed inclinante a levante anche per macchie e pietre, si fanno passi 865 e s’incontra un altro muro meridionale, dove termina Spada Longa e comincia per detta parte di ponente la chiusa boscosa ed arbustata di fragne e ghiande detta Donnantonio, appartenente alla Masseria detta di Palaogna della medesima Ducal Camera, da dove per detto muro assegnato, e tra alberi e macchie, dopo passi diece 10, s’arriva ad una picciola valle, che termina il confine per mezzo delli beni del Signor Salerno dalla parte del Feudo di San Vito; dalla qual parte comincia la confinazione colla Difesa della Jena della Principal Camera di San Vito.
Ingresso Masseria Palagogna - Foto di Andrea Ferro |
Da quivi continuandosi il camino sempre sopra la linea del detto muro assignato verso il vento tramontana, fattisi passi 220 di scesa e salita, s’incontra un passaturo coverto di macchie e spine, appartenente detto passaturo coverto alla detta Chiusa Donnantonio, interamente in Feudo di Ceglie; per il qual passaturo facendosi passi 351, termina dalla parte di levante la Difesa della Jena e comincia a far confine la Difesa detta Lagnano, appartenente alla Ducal Camera di Ceglie. E continuandosi il camino per il detto passaturo coverto di macchie, sempre per linea retta, sopra detto muro assignato, finisce di confinar la linea di detto passaturo e comincia la Chiusa del Forte di detta Ducal Camera da ponente. E fatti passi 110 finisce parimente la confinagione Lagnano per la parte di levante e ripiglia a confinare la Difesa detta dell’Innamorata della Principal Camera di San Vito per la parte di levante. Dal qual principio di nuova confinazione facendosi passi 232, tra dirupi, sassi, alberi di quercie e macchie, per linea curva inclinante verso levante, forma angolo, che torce la linea, tuorce a levante, rimanendo la detta Difesa Innamorata a gerocco ed il demanio chiuso della Pezza della Nepita, appartenente alla Masseria di Palaogna della Ducal Camera a tramontana» (continua)
Paesaggio cegliese-foto di Michele Miccoli |
Considerazioni:
È molto difficile oggi seguire la descrizione del confine del territorio cegliese, a causa dei vari frazionamenti e per la trasformazione del territorio (a volte aggredito in maniera brutale) fatta dagli stessi proprietari negli ultimi 200 anni. Cercando di comparare alcuni dati contenuti nell’antico Catasto del 1603 tenterò di offrire alcune minime riflessioni:
È molto difficile oggi seguire la descrizione del confine del territorio cegliese, a causa dei vari frazionamenti e per la trasformazione del territorio (a volte aggredito in maniera brutale) fatta dagli stessi proprietari negli ultimi 200 anni. Cercando di comparare alcuni dati contenuti nell’antico Catasto del 1603 tenterò di offrire alcune minime riflessioni:
a) Il toponimo dell’attuale contrada Madonna Piccola è stato utilizzato agli inizi del ‘900, poiché quel territorio ricadeva nel demanio dell’allora Madonna della Grotta di proprietà del Capitolo di Ceglie;
b) il territorio della Masseria Sardella, stando al catasto del 1603, veniva denominato Arbore Santo e si estendeva per circa 142 tomoli, pari a 120 ettari;
Masseria Palagogna - foto di Andrea Ferri |
c) il toponimo Palagogna è molto antico, forse risale all’anno 1150. Tra i sub feudatari del grande feudo normanno di Oria, nel quale ricadeva anche Ceglie, vi era la Famiglia Palahonia. Stando alle notizie riportate nel Catasto del 1603 il suo territorio si estendeva per circa 357 tomoli, pari ad ettari 302.
d) da notare il toponimo Lagnano (alcuni scrivono Agnano); verosimilmente esso richiama l’esistenza di un antico casale altomedioevale. Tale nome è conservato nelle mappe militari degli anni 40 del secolo scorso con la dicitura Agnano piccolo. Esso è equidistante dall’antico casale San Giacomo in Gualdo (attuale masseria San Giacomo) e dalla Masseria Madonna della Grotta.
e) una parte dell’attuale confine cegliese interseca il Comune di San Michele Salentino sino al bivio della strada Ceglie - San Vito dei Normanni.
f) di fatti, la Difesa dell'Innamorata sarebbe l'attuale comune di San Michele Salentino;
g) altro toponimo conservato in questo documento è "Difesa della Jena", toponimo che si trova nel documento in copia del 1120. Da questo punto, in quel tempo, s'iniziò a distinguere il confine di Ceglie da quello di Ostuni.
dg
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Tutte le foto le ho trovato sul Web. Per chi volesse vedere la "fineta" tra il territorio di Ceglie Messapica e quello di Francavilla Fontana può andare su questo link: http://goo.gl/maps/T3a5B
4 commenti:
come sempre interessante e documentato: pubblicizzo con vero piacere, ciao, tutto bene?
Grazie, caro Giacomo, per ora tutto bene. Nei ritagli di tempo cerco di dedicarmi, con grande difficoltà, alla storia patria. Cordiali saluti.
dg
Grazie don G,come dire... rifugiamoci nel passato siccome per come gira adesso si può benissimo dire "ca sont tiemp trist !!" Zinotam.
Ciao DG. E' sempre un piacere leggere i tuoi post.
Grazie.
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